I primi concerti in assoluto di Eric Clapton in Italia avvennero nel 1983, nel tour di “Money and cigarettes”. Vale a dire a carriera già inoltrata, e viene spontaneo chiedersi come mai questo “ritardo”. Eppure negli anni ’70 Eric ne ha fatti di concerti, probabilmente molto ha inciso la situazione particolare in cui versava l’Italia in quel decennio (periodo delle stragi, disordini, e aggiungiamo anche, spesso, una cattiva organizzazione dei concerti) che ha tenuto lontani dal nostro paese molti artisti e gruppi di fama mondiale. I Led Zeppelin dopo i disordini del Vigorelli del 1971 non misero più piede in Italia, i Pink Floyd dal 1971 tornarono solamente nel 1988, e non scesero nel nostro Paese nel loro periodo di massima affermazione come i tour per Dark side of the Moon, Wish you were here, Animals. Ad ogni modo, nel 1983 Clapton finalmente arriva in Italia per 2 concerti al Palasport di Genova e al Palasport di Roma, e come testimoniano i biglietti dell’epoca, la gioia dopo tanta attesa è tanta: “Finalmente in Italia la leggenda Rock!”
Biglietto di Roma, 2 Maggio 1983
Biglietto di Genova, 3 Maggio 1983
Biglietto del concerto di Genova 1983, gentilmente concesso da Fabio Sagnelli
Copertina della rivista musicale Ciao 2001 , dedicata al nuovo disco e all' arrivo in Italia di EC (marzo 1983)
Copertina della rivista musicale Ciao 2001 , dedicata all' arrivo in Italia di EC
Stickers Card del 1987, foto scattata al live di Genova 1983 (Eric ha una spilletta raffigurante il cavallino rampante della Ferrari)
Ecco la scaletta del concerto di Roma:
01. Tulsa Time
02. I Shot The Sheriff
03. Worried Life Blues
04. Lay Down Sally
05. Let It Rain
06. Double Trouble
07. Sweet Little Lisa
08. Key To The Highway
09. After Midnight
10. The Shape You’re In
11. Wonderful Tonight
12. Blues Power
13. Ramblin’ > Have You Ever Loved A Woman
14. Cocaine
15. Layla
16. Crossroads
Questa è la scaletta del concerto di Genova:
1) Tulsa Time
2) I Shot the Sheriff
3) Worried Life Blues
4) Lay Down Sally
5) Let it Rain
6) Double Trouble
7) Sweet Little Lisa
8) Key to the Highway
9) After Midnight
10) The Shape You're In
11) Wonderful Tonight
12) Blues Power
13) Honey Bee / Have You Ever Loved a Woman / Ramblin' On My Mind
14) Cocaine
15) Layla
16) Further On Up the Road
17) Crossroads
Fotografia del concerto di Genova 1983
Rare foto del concerto di Genova 1983 (grazie a Vittorio Piccin)
Il successo di pubblico fa si che l’anno seguente Clapton torni da noi per altri 2 concerti, questa volta al Teatro Tenda di Milano, nel Gennaio 1984. Esattamente il 23 ed il 24 Gennaio.
Biglietto di Milano, 24 Gennaio 1984, grazie a Fabio Sagnelli. Da notare l'ingresso numero 1, cioè il primo biglietto stampato in assoluto!!! Una vera rarità!
Quello del 1984 era un mini-tour senza nessun album da promuovere in cui Eric suonava alcuni pezzi inediti che sarebbero poi finiti nel futuro disco “Behind the Sun”. La scaletta è ottima, con un mix di vecchi successi, canzoni nuove, e altre raramente suonate prima (The Sky Is Crying, Bottle Of Red Wine).
Ecco i pezzi del concerto del 24 Gennaio:
01. Everybody Ought To Make A Change
02. Motherless Children
03. I Shot the Sheriff
04. The Sky is Crying
05. Badge
06. The Shape You're In
07. Same Old Blues
08. Wonderful Tonight
09. Let It Rain
10. Key To The Highway
11. Sweet Little Lisa
12. Double Trouble
13. Tulsa Time
14. Bottle Of Red Wine
15. Cocaine
16. Layla
17. Further On Up The Road
Da segnalare che nella prima data è stato suonato anche il medley blues (grazie a Vittorio).
Rara foto della prima serata a Milano, 23 Gennaio 1984 (grazie a Vittorio Piccin)
Rara foto della seconda serata a Milano, 24 Gennaio 1984 (grazie a Vittorio Piccin)
Due rare foto della seconda serata a Milano, 24 Gennaio 1984 (grazie a Vittorio Piccin)
Il boom si raggiunge con la striscia di date record del 1985: 9 concerti sold-out in tutta la penisola, 2 date a Milano il 27 e 28 Ottobre, poi il 29 Ottobre a Torino, il 31 Ottobre a Caserta (inizialmente doveva svolgersi il 30 a Napoli ma fu cambiato per qualche ragione), il 1 Novembre a Roma, il 2 Novembre a Genova, il 4 Novembre a Bologna, il 5 Novembre a Firenze ed infine il 6 Novembre a Padova. Nota curiosa grazie al nostro collaboratore Vittorio Piccin: “nella fotografia sotto vedete il nostro caro Eric che abbraccia amorevolmente due simpatici fans italiani: foto scattata a Milano il 27/10/1985 fuori dall' hotel dove alloggiava Eric poche ore prima del concerto. La curiosità ? Quella sera prima di White Room Eric disse "This is for Walter and Carol" e nelle registrazioni di quella sera la dedica si sente benissimo; io non ho molti ricordi di Eric che dedica canzoni a fans incontrati per caso poche ore prima !!!!!”
Carola, Eric, Walter fuori dall’ Hotel a Milano, 27 Ottobre 1985 (grazie a Vittorio)
Biglietto di Milano 1985, al Teatro Tenda, grazie al contributo di Fabio Sagnelli
Biglietto del concerto al Palaeur di Roma il 1 Novembre 1985
Biglietto dello show di Genova 2 Novembre 1985
Biglietto del concerto di Milano, prima serata del 27 Ottobre 1985 (grazie a Vittorio Piccin)
Biglietto del concerto di Torino, del 29 Ottobre 1985 (grazie a Strawberry Studio2)
Biglietto del concerto di Bologna 1985
Biglietto del concerto di Padova 1985 (grazie a Vittorio Piccin)
Non si ripeterà mai più una tale serie di concerti consecutivi in terra italiana. Ciò fu anche aiutato dal fatto che Eric in quel periodo aveva conosciuto Lori Del Santo,
e lei lo accompagnò per tutte le date dei concerti.
La scaletta è la medesima per tutto le date:
01. Tulsa Time
02. Motherless Children
03. I Shot The Sheriff
04. Same Old Blues
05. Tangled In Love
06. White Room
07. You Got Me Hummin' (featuring Laura Creamer & Shaun Murphy)
08. Wonderful Tonight
09. She's Waiting
10. Lay Down Sally
11. Badge
12. Let It Rain
13. Double Trouble
14. Cocaine
15. Layla
16. Forever Man
17. Further on Up the Road
Due rare foto del concerto di Milano, 27 Ottobre 1985 (grazie a Vittorio Piccin)
Rara foto del concerto di Padova 1985 (grazie a Vittorio Piccin)
Due rare foto del concerto di Torino 1985 (grazie a Vittorio Piccin)
Rarissime fotografie del concerto di Firenze, 5 Novembre 1985 scattate da Stefano Gonnelli e gentilmente concesse ad Eric Clapton Italia. Un grazie particolare a Stefano.
Si arriva così all’anno 1987 in cui Clapton porta in tour il disco “August”. Questa volta le date sono 3, il 26 Gennaio al Palatrussardi di Milano, il 29 al Palaeur di Roma ed il 30 al Palasport di Firenze. Nel corso delle nostre ricerche si è scoperto che Inizialmente la terza location scelta era Modena, ma alla fine fu sostituita con Firenze.
Biglietto concerto di Milano 1987 (grazie a Vittorio Piccin)
Biglietto del live al Palasport di Milano, 1987. Un grazie a Fabio Sagnelli
Poster relativo al concerto di Roma 1987
Da segnalare il concerto di Roma, che a detta dei fans e collezionisti di bootlegs, presenta un Eric Clapton che canta e suona con una grinta e vivacità non sempre trovata nei concerti dell’epoca.
La scaletta dei pezzi è la seguente:
01. Crossroads
02. White Room
03. I Shot The Sheriff
04. Hung Up On Your Love
05. Wonderful Tonight
06. Miss You
07. Same Old Blues
08. Tearing Us Apart
09. Holy Mother
10. Badge
11. Let It Rain
12. Cocaine
13. Layla
14. Behind The Mask
15. Sunshine Of Your Love
Si cambia decennio, entriamo nei ’90 con l’album “Journeyman”, ed Eric si presenta in un tour che sarà poi considerato uno dei maggiori apici della sua intera carriera.
La forma è al top, la band e gli arrangiamenti rasentano la perfezione.
Eric si imbarca in un tour mondiale con tantissime date, che riservano all’Italia stranamente solo 2 serate al Palatrussardi di Milano. Le date sono il 27 ed il 28 di Febbraio 1990.
Poster per i concerti dell’epoca
Ticket della prima serata a Milano nel 1990, un grazie particolare a Fabio Sagnelli.
Biglietto della data del 27 Febbraio 1990 (grazie a Vittorio Piccin)
Ecco di nuovo i ricordi del nostro Vittorio riguardo a questi 2 concerti: “non era sold out - ero presente a tutte e due le serate, la prima potrei dire che era al 90% circa, ma la seconda se era al 70% è già tanto;
ricordo che ci rimasi un pò male soprattutto la seconda sera; avevo il biglietto in fila 15 (in platea i posti erano numerati) ma appena si spensero le luci andai a sedermi comodamente in fila 6 o 7 tanto era lo spazio libero”
Scaletta del 26 Febbraio, prima serata:
01. Pretending
02. No Alibis
03. Running On Faith
04. I Shot The Sheriff
05. White Room
06. Can’t Find My Way Home
07. Bad Love
08. Before You Accuse Me
09. Old Love
10. Tearing Us Apart
11. Wonderful Tonight
12. Cocaine
13. Layla
14. Sunshine Of Your Love
Nota curiosa: nella seconda serata, prima del bis “Sunshine of your love” la band omaggia l’Italia suonando un pezzetto di “Volare” o meglio “Nel blu dipinto di blu” di Modugno!
Nel 1992 Eric torna in Italia per 2 concerti, a Bologna il 6 Luglio ed a Monza il 10 Luglio.
Inizialmente era prevista una terza data l'8 Luglio a Roma. Il comune di Roma non concesse lo stadio Flaminio e furono richieste condizioni inaccettabili per l'affitto dello stadio Olimpico. Gli organizzatori furono costretti ad annullare il concerto romano.
Eric è in tour in Europa insieme ad Elton John, e i 2 eseguono i concerti prima l’uno e poi l’altro.
A Monza, Eric si unirà ad Elton John per eseguire “Runaway Train”, mentre nel concerto di Bologna Zucchero sale sul palco per eseguire insieme al suo idolo Eric Clapton “Tearing us a part”.
Biglietto del concerto di Bologna 1992 (grazie a Michele Bernardi)
Biglietto del concerto di Monza 1992, grazie a Fabio Sagnelli
Pass del concerto di Bologna 1992 (grazie a Vittorio)
Scaletta del concerto di Bologna:
01. White Room
02. Pretending
03. I Shot The Sheriff
04. Running On Faith
05. She’s Waiting
06. Tears In Heaven
07. Tearing Us Apart
08. Old Love
09. Badge
10. Wonderful Tonight
11. Layla
12. Crossroads
Scaletta del concerto di Monza:
01. White Room
02. Pretending
03. I Shot The Sheriff
04. Running On Faith
05. She’s Waiting
06. Tears In Heaven
07. Before You Accuse Me
08. Old Love
09. Badge
10. Wonderful Tonight
11. Layla
12. Crossroads
13. Sunshine Of Your Love
Si arriva così al 1995, l’anno del “Nothin but the blues tour”, uno dei picchi massimi della carriera. Clapton esegue live solo canzoni blues, quello dei maestri del delta del Mississippi
e quello elettrico di Chicago, onorando i suoi idoli che tanto ha ascoltato fin da ragazzino.
Il tour inizia nel 1994 e arriva in Italia nel 1995, con 3 date: al Palaeur di Roma il 30 aprile, e poi l’ 1 e 2 Maggio al Filaforum di Milano.
Sono concerti memorabili, che non troveranno eguali fra quelli futuri e chi ha avuto la fortuna di assistere a questi concerti li mette sempre fra i primi posti tra i suoi ricordi.
EC salì sul palco di Roma e dopo il suo solito, educatissimo saluto, disse una sola frase
"this will be a long night of blues"
Poster del concerto di Roma 1995
Biglietto della prima serata a Milano nel 1995, grazie a Fabio Sagnelli
Biglietto del concerto di Milano, 1 Maggio 1995 (grazie a Vittorio Piccin)
Biglietto della seconda serata di Milano, 2 Maggio 1995
Scaletta della prima data di Milano:
01. Motherless Child
02. Malted Milk
03. Four Until Late
04. How Long
05. Kidman Blues
06. I’m Gonna Cut Your Head
07. Forty Four
08. Blues All Day Long (Blues Leave Me Alone)
09. Standing Around Crying
10. Hoochie Coochie Man
11. It Hurts Me Too
12. Blues Before Sunrise
13. Third Degree
14. Reconsider Baby
15. Sinner’s Prayer
16. Every Day I Have The Blues
17. Early In The Morning
18. Before You Accuse Me
19. Someday After A While
20. Got My Mojo Working
21. Five Long Years
22. Crossroads
23. Ain’t Nobody’s Business
Il 20 Giugno 1996 Eric Clapton è a Modena per il “Pavarotti and Friends for War Child”, e la chicca dell’anno è “Holy Mother” eseguita insieme a Luciano Pavarotti e l’ East London Gospel Choir.
Clapton suona anche "Third Degree", "Run, baby, run" con Sheryl Crow, "My love (Il volo)" con Zucchero ed il pezzo finale "Live like horses"
Sheryl Crow con Eric nel backstage del Pavarotti and Friends 1996
Eric e Luciano Pavarotti nel 1996
Sul palco del Pavarotti & Friends 1996
Nel 1997 è la volta del progetto jazz “Legends” insieme a Marcus Miller, David Sanborn, Joe Sample e Steve Gadd. Tutti mostri sacri dei rispettivi strumenti. Altri 2 concerti in Italia, il 13 Luglio a Villa Fidelia a Spello (PG) nell’ambito di Umbria Jazz’97 e un altro al Rocce Rosse & Blues Festival di Arbatax in Sardegna il 15 Luglio.
Biglietto del concerto di Spello (PG) (grazie a Michele Bernardi)
Autografo di Eric Clapton ricevuto dal nostro Michele Bernardi (un grazie speciale per aver condiviso con noi i suoi ricordi)
Copertina del bootleg del concerto di Spello
Questa la rencesione del concerto di Spello , presa da larepubblica.it :
CLAPTON INCANTA CON IL SUPERGRUPPO
PERUGIA - A Umbria Jazz sono arrivate finalmente le "Leggende", quattro ultracinquantenni ancora tonici e trascinanti come Eric Clapton, David Sanborn, Joe Sample e Steve Gadd, con un quasi quarantenne che sprizza funky da tutti i pori, l' eclettico Marcus Miller, già prediletto di Miles Davis. Sono arrivati in un 'mezzogiorno di fuoco' torrido quando in giro non c' è nessuno, tutti in autobus da Firenze, come si viaggiava una volta nei tour degli anni favolosi dello swing in America. A dire la verità, Clapton e illustri compagni stanno macinando città e migliaia di chilometri con un aereo privato e poi, quando occorre, tutti insieme in bus. Montreux, Vienna, Istanbul, Copenhagen, L' Aia, Molde in Norvegia, Umbria Jazz e domani sera in Sardegna, ad Arbatax. Gran finale a Vittoria, Bilbao. Un tour massacrante con dieci concerti in tredici giorni. Perciò, sbarcati dal pullman, hanno voglia solo di rifocillarsi e andare subito a dormire. Ma prima Clapton e qualche amico più loquace si lasciano sfuggire alcune spiegazioni sulla "strana" superband. Come mai vi siete messi insieme? E qual è il denominatore comune che unisce musicisti così diversi? Risponde Eric Clapton: "Veniamo tutti dal blues, è evidente. E' questa la musica che ci accomuna tutti, bianchi e neri". Interviene Joe Sample, il versatilissimo tastierista: "E' curioso, ma negli stessi anni ascoltavamo tutti la stessa musica, noi in America e Eric in Inghilterra". Sembra sbocciato un idillio musicale tra Sample e "Manolenta" Clapton. Confessa Eric: "Quando abbiamo iniziato le prove a maggio a Los Angeles, mi sentivo come l' ultimo arrivato, un bambino smarrito e con le mani indolenzite per lo sforzo. Ho suonato per la prima volta con Joe ed è stata una rivelazione. Ho collezionato così tutti i suoi dischi ed ora gli ho anche chiesto di far parte della mia band nel tour che farò in Giappone a ottobre". "L' idea di mettere insieme Eric c on noialtri è stata mia", sbotta orgoglioso Marcus Miller il bassista e direttore musicale della "all stars". E la trovata di chiamarvi così pomposamente a chi spetta? A Joe Sample, il più anziano della brigata: "Non è che ci reputiamo vere leggende, è solo per riaffermare una qualità della musica che si riferisce alla classicità degli anni '20, '30 e '40, non al business di moda oggi. Facciamo di tutto per suonare una musica da leggenda, questo sì". E' previsto un loro disco prossimo, non si sa ancora se dal vivo o in studio. Mentre Eric Clapton non sa ancora quando uscirà il suo nuovo album: "Ho già registrato qualcosa, ma ho dovuto interrompere per questo tour. Ora il disco è previsto per ottobre, ma chissà se ce la farò". Ed eccoli ieri sera in concerto a Spello, a 30chilometri da Perugia, nella splendida Villa Fidelia. Una sede di prestigio scelta dopo che i Legends hanno sdegnosamente rifiutato lo Stadio Curi di Perugia. In un' esplosiva notte sponsorizzata Heineken, i cinque fuoriclasse hanno finito per tranquillizzare i diecimila spettatori molto nervosi per la lunga attesa sul prato, dove erano letteralmente ammassati. Gli assoli si sono incrociati con i duetti e gli scambi di virtuosismi. Musica elettrica e acustica, Eric Clapton si esibisce anche alla chitarra spagnola. Tra i brani che hanno proposto con crescente intensità, Eric Clapton ha anche cantato Going down, Third degree di Eddy Boyd, Put it where e un conclusivo Everyday I have the blues. Ma prima c' è stato l' incanto dell' ellingtoniano In a sentimental mood, che ha introdotto l' immancabile classico di Clapton Layla con un gustoso prologo di Marcus Miller al clarinetto basso. Spettacolo da maestri certo, ma con sprazzi di autentica magia bluesy. Un trionfo meritato, non c' è dubbio.
Scaletta del concerto di Spello, Villa Fidelia:
01. Full House
02. Marcus #1
03. Ruthie
04. Snakes
05. Going Down Slow
06. Peeper
07. Suggestions
08. Third Degree
09. First Song / Tango
10. Put It Where You Want It
11. Jelly Roll (encore)
12. Sentimental/ Layla (encore)
13. Every Day I Have The Blues
Nel 1998 Clapton porta in tour l’album “Pilgrim”, e passerà in Italia ad Ottobre, il 23 al Palasport di Casalecchio di Bologna ed il 24 al Filaforum di Milano.
Poster del Pilgrim Tour 1998
Biglietto del concerto di Bologna 1998 (grazie a Luigi Pistillo)
Foto dal concerto di Bologna al Palamaguti (grazie a Paolo Brillo)
Biglietto del concerto al Filaforum di Milano, 24 Ottobre 1998. Grazie a Fabio Sagnelli.
Articolo di rockol.it sul concerto bolognese:
Il "Messaggero" e il "Giorno" dedicano spazio al concerto bolognese di Eric Clapton (venerdì 23 ottobre). Sul primo, Paolo Zaccagnini scrive: «A guardarlo, in un Palamaguti stracolmo di 8.000 fans di tutte le età, abbracciato come il più folle degli innamorati alla sua chitarra preferita, "Blackie", viene da chiedersi come mai Eric Patrick Clapp, da sempre e solo "Manolenta" Clapton, nato a Ripley, Surrey, il 30 maggio ’45, suoni così bene, lui bianco e tipically British, il blues, la musica nera per antonomasia, che nel Profondo Sud Usa dove è nata chiamano ancora la "Musica del diavolo". Clapton è sempre più magnifico bluesman, anche quando realizza un lavoro sottotono per uno del suo calibro come il recente "Pilgrim". (...) Non si finirebbe mai di perdersi nella sua roca, calda voce e nella sua docile, suadente chitarra». Sul "Giorno" Andrea Spinelli scrive: «Ieri sera gliel’hanno urlato in 8.000: "She’s alright...cocaine". E ad Eric Clapton non è rimasto che assottigliare lo sguardo dietro le spesse lenti da miope per scrutare fino in fondo la platea di un Palamaguti arroventato. (...) All’indomani delle tre repliche londinesi di Earls Court, violini e violoncelli sono spariti (...) Il nuovo spettacolo lo riporta alla mistica blues-rock dei suoi dischi più famosi». Tuttavia, secondo il critico, «Il chitarrista oggi ha nuovi riferimenti che lo immedesimano sempre di più in quel "Journeyman" evocato dal titolo di un vecchio album, ovvero un professionista pagato a prestazione che da tempo non intende più la musica come unica ragione di vita» a differenza di Bonnie Raitt: «Alcune delle cose migliori offerte dallo show vengono proprio dal set della regina della slide guitar».
Scaletta del concerto di Bologna:
01. My Father’s Eyes
02. Pilgrim
03. One Chance
04. River of Tears
05. Going Down Slow
06. She’s Gone
07. Driftin’ Blues
08. Tears in Heaven
09. Layla
10. Change The World
11. Old Love
12. Crossroads
13. Have You Ever Loved A Woman
14. I Shot The Sheriff
15. Wonderful Tonight
16. Cocaine
17. Killing Floor (encore)
Scaletta del concerto di Milano:
01. My Father’s Eyes
02. Pilgrim
03. One Chance
04. River of Tears
05. Going Down Slow
06. She’s Gone
07. Driftin’ Blues
08. Tears in Heaven
09. Layla
10. Change The World
11. Old Love
12. Crossroads
13. Have You Ever Loved A Woman
14. I Shot The Sheriff
15. Wonderful Tonight
16. Cocaine
17. Dust My Broom (encore)
Bonnie Raitt faceva da apertura per Eric, e saliva sul palco nel bis finale!
Si cambia millennio ed esce “Reptile” ed il tour relative farà tappa in Italia per 3 concerti. Il 28 Febbraio 2001 al Palasport di Firenze, il 2 Marzo al Filaforum di Milano ed il 3 Marzo al BPA di Pesaro.
Ticket per il Reptile Tour a Milano 2001, grazie a Fabio Sagnelli
Ecco l’articolo di larepubblica.it sul concerto di Firenze:
Clapton strega Firenze con la sua chitarra blues Firenze - Meno male: ha lasciato a casa giacca e cravatta. Meglio, molto meglio una bella camicia bianca, pantaloni blu e la Martin acustica. Eric Clapton sale solo sul palco del suo debutto italiano e parla subito (Key to the highway) la sua vera lingua, quella antica e pura del blues che lo stregò teenager. Poi volta pagina e si consegna più vicino all' oggi, in abiti pop di consueta, recente sobrietà (Reptile, Tears in Heaven, Change the world). Il palco è minimale come lui: tre grandi «americane» orizzontali per le luci (solo bianche) sul fondo, i diffusori sospesi, i rack per le chitarre, un solo schermo per i fan più lontani, le postazioni del suo superquintetto (Steve Gadd alla batteria, Paulinho Da Costa alle percussioni, David Sancious alle tastiere, Nathan East al basso, Andy Fairweather alla chitarra). Nessuna concessione hi tech se non per i suoni, davvero eccellenti. In fondo Clapton era e resta per più d' un verso un ragazzo d' altri tempi: lo spettacolo è la musica, la festa dei suoni. Che si celebra in questo inglesissimo salotto buono del rock. Ambiente sobrio, atmosfera elegante, sapore di gloriose storie d' un tempo e di paciosi fasti odierni. La voce è piena, roca e matura, la chitarra sempre pronta a stupire - anche se con meno fuoco d' un tempo. Il padrone di casa sa come si fa a intrattenere tre generazioni di innamorati. Sa perfettamente come sedurre i settemila del Palasport, serata d' apertura della parte italiana del suo tour europeo (domani sarà al Filalaforum di Assago, Milano, il 3 al Bpapalace di Pesaro). Vince ancora una volta il nostro con la sua inossidabile ricetta a base di understatement e leggenda, sincera semplicità e irripetibile virtuosismo, astuto pop e retaggi di ultra blues. Le due facce della sua storia così come del live, che le sfoggia con eleganza e un accorto crescendo di pathos e volumi. Ai molti brani recenti (Father' s eyes, Bell bottom blues, She' s gone) Clapton accosta con saggezza perle del suo mitico passato (Badge, Sunshine, Layla, Cocaine accolta da un vero boato) e standard (Hoochie coochie man, Over the rainbow, Don' t let me be lonely tonight di James Taylor). Il concerto è l' istantanea di un misurato miliardario finalmente pacificato, padrone di un equilibio soffertamente cercato negli anni, dopo il calor bianco degli esordi fra Yardbirds, John Mayall e Cream, cercato con alterne fortune nei Settanta, perso di vista negli Ottanta, affiorato durante i Novanta e poi consolidato a colpi di milioni di dischi venduti, supercollaborazioni, Grammy e Hall of Fame. Come tutti quelli della sua età, si ritrova davanti un pubblico eterogeneo, con storie e memorie diverse: i quarantacinquantenni che possono cantare Badge o versare una lacrimuccia sulla coda di Layla, i ventennitrentenni che Cream e Derek & The Dominoes manco sanno chi sono stati. La passione li unisce, li confonde nella calca. Come quel padre e figlio che in tribuna si scambiano il binocolo e sorrisi complici.
Scaletta del concerto di Firenze:
01. Key To The Highway
02. Reptile
03. Tears In Heaven
04. Bell Bottom Blues
05. Change The World
06. My Father's Eyes
07. River Of Tears
08. Going Down Slow
09. She's Gone
10. Got You On My Mind
11. Travelin’ Light
12. Don’t Let Me Be Lonely Tonight
13. Badge
14. Hoochie Coochie Man
15. Stormy Monday
16. Cocaine
17. Wonderful Tonight
18. Layla
19. Sunshine Of Your Love (encore)
20. Somewhere Over The Rainbow (encore)
Scaletta del concerto di Milano:
01. Key To The Highway
02. Reptile
03. Tears In Heaven
04. Bell Bottom Blues
05. Change The World
06. My Father's Eyes
07. River Of Tears
08. Going Down Slow
09. She's Gone
10. Got You On My Mind
11. Travelin’ Light
12. Don’t Let Me Be Lonely Tonight
13. White Room
14. Hoochie Coochie Man
15. Have You Ever Loved A Woman
16. Cocaine
17. Wonderful Tonight
18. Layla
19. Sunshine Of Your Love (encore)
20. Somewhere Over The Rainbow (encore)
Scaletta del concerto di Pesaro:
01. Key To The Highway
02. Reptile
03. Tears In Heaven
04. Bell Bottom Blues
05. Change The World
06. My Father's Eyes
07. River Of Tears
08. Going Down Slow
09. She's Gone
10. Got You On My Mind
11. Don’t Let Me Be Lonely Tonight
12. Travelin’ Light
13. Badge
14. Hoochie Coochie Man
15. Stormy Monday
16. Cocaine
17. Wonderful Tonight
18. Layla
19. Sunshine Of Your Love (encore)
20. Somewhere Over The Rainbow (encore)
Nel 2003 Eric torna ospite al Pavarotti & Friends - S.O.S. Iraq Benefit Concert.
Il concerto si svolge al Parco Novi Sad di Modena, il 27 Maggio 2003.
Eric Clapton suona "Stormy Monday" e "Holy Mother".
Luciano Pavarotti ed Eric Clapton a Modena nel 2003
Pavarotti & Friends 2003 - Ingresso sul palco per "Holy Mother"
Pavarotti & Friends 2003 - "Stormy Monday"
Veniamo quindi al 2006, ultimo grande tour mondiale di Eric Clapton. Passerà da noi per tre concerti, al Lucca Summer Festival il 7 Luglio, a Perugia per Umbria Jazz l’8 Luglio e infine all’ Arena di Verona il 10 Luglio. Grandi concerti e grande musicalità, Eric è accompagnato alla chitarra dal Derek Trucks (un genio allo slide) e da Doyle Braham II. I 3 si scambiano continuamente assoli e rendono uniche le canzoni, molte ritirate fuori dal periodo “Derek and the Dominos”.
Clapton a Lucca, nel primo dei tre concerti italiani del 2006
Umbria Jazz Festival, Perugia 2006 (grazie a Babascion per le foto)
EC all’ Arena di Verona, 10 luglio 2006
Biglietto del concerto di Verona 2006 (grazie a Vittorio Piccin)
Recensione del concerto di Perugia da parte di ondarock.it:
Nel 1966, una bomboletta spray scrive sui muri della stazione della metro di Islington: “Clapton is God”. Eric, dopo aver lasciato gli Yardbirds, si unisce ai Bluesbreakers di John Mayall e, con la sua Gibson Les Paul collegata a un amplificatore Marshall, fa letteralmente impazzire la scena musicale inglese. Dopo l’uscita del seminale “Bluesbreakers With Eric Clapton”, infatti, quasi tutti vogliono suonare come lui. A quarant’anni da quei graffiti, Eric Clapton non è più una divinità e, forse, non vuole nemmeno esserlo. La Manolenta del blues è, oggi, un tranquillo sessantenne che ha ancora voglia di vagabondare per il mondo con la sua “Blackie”, cercando un percorso musicale che lo “riporti a casa”. Non è soltanto un gioco verbale con il titolo del suo nuovo disco: Clapton è effettivamente tornato indietro nel tempo, ai suoi primi dischi da solista negli anni 70. Dopotutto, la sua vita artistica e personale non è stata per niente facile. Dai continui litigi con i Cream all’amore disperato per Patti Boyd-Harrison, dall’eroina ai sospetti di imborghesimento sonoro, un’altalenante costellazione di cadute e risalite, sfregiata dalla prematura morte del figlioletto Conor. Fino a questa infreddolita sera d’estate, a Perugia, nella splendida cornice dell’arena Santa Giuliana, poco sotto il centro storico in fermento per la nuova edizione di Umbria Jazz. In questo ritrovato itinerario musicale, Clapton torna agli stilemi di “461 Ocean Boulevard”, miscelando il blues delle sue radici con il soul e il pop plasmato e addomesticato. Con una vibrante sezione fiati e due coriste, la band si lancia, così, in brani travolgenti al limite del funk come “So tired” e, soprattutto, una stravolta rilettura di uno dei classici dei Derek And The Dominos, “Got To Get Better In A Little While”. Sempre vigile, Eric condivide generosamente le sue parti di chitarra. E, a volte, va a finire che il mancino Doyle Bramhall II e lo splendido, intenso Derek Trucks vadano addirittura a superare la vecchia divinità del blues-rock. “Old Love” (con Robert Cray, opening act del concerto) si dilata quasi all’infinito, tra piangenti chitarre slide e tastiere liturgiche. Certo, la voce di Clapton non riesce più a graffiare come nell’abrasivo “From The Cradle”, ma quando arrivano i riff di “Everybody Oughta Make A Change” e “Motherless Children” tutto sembra fermarsi, anche se per pochi minuti, d avanti alla sua Fender bianca e nera. I musicisti si allontanano e Slowhand si mette comodo, imbracciando una chitarra acustica. Inizia, così, la parte morbida del concerto, purtroppo rovinata dallo stesso pubblico di Perugia. Mentre Eric suona la triste “Back Home” e la gemma “I Am Yours”, molti dei settemila paganti danno vita a un ciarliero passeggiare nemmeno si trovassero sul lungomare di Reggio Calabria. Ci fosse stato lo Springsteen del tour di “Devils And Dust” li avrebbe trucidati dopo pochi secondi. Clapton, invece, continua a tessere accordi malinconici, a beneficio dei pochi asociali e silenziosi. E “Nobody Knows You When You’re Down And Out” e la magnifica “Running On Faith” vengono eseguite in modo molto simile al fortunatissimo “Mtv Unplugged”. Tolta la sedia, la big band torna sul palco perché è arrivato il momento di fare sul serio. Alla fine, la terza parte del concerto porterà, con un pugno di canzoni, la folla al delirio. La triade Clapton-Bramhall II-Trucks si lancia in una vera e propria orgia di chitarre blues e “After Midnight” fa solo da antipasto. L’intro di “Have You Ever Loved A Woman” si trasforma nella cover di Robert Johnson “Little Queen Of Spades”, giocata su rallentamenti melodici e accelerazioni improvvise. La band cavalca il momento propizio con il riff di “Let It Rain” e poi lascia andare da solo Clapton con l’immortale melodia di “Wonderful Tonight”, accompagnata dalle numerose coppie di innamorati di tutte le età. Si avvicina la fine e, con essa, il vertice del concerto. Il riff di “Layla”, accolto da un vero e proprio boato, suona fresco e potente come trent’anni fa, e la trascinante “Cocaine” si allunga e coinvolge nel ritornello cantato dalle due calde coriste soul. Le luci si spengono e la band si ritira nel backstage, ma il pubblico è ormai carico e non vuole saperne di tornare a casa. Qualcuno va già via, ma si perderà un bis bellissimo. Clapton rispolvera il repertorio Cream, e “Crossroads” risplende sotto la luna perugina con potenti e graffianti incroci di chitarre blues. E’ davvero finita, adesso. Slowhand sorride, inchinandosi. In una notte di luglio, in Umbria, ho visto in faccia Dio. Porta gli occhiali e ha parlato di cocaina.
Scaletta (identica per tutte e tre le date):
01. Pretending
02. So Tired
03. Got To Get Better In A Little While
04. Old Love
05. Everybody Oughta Make A Change
06. Motherless Children
07. Back Home
08. I Am Yours
09. Nobody Knows You When You’re Down And Out
10. Running On Faith
11. After Midnight
12. Little Queen Of Spades
13. Let It Rain
14. Wonderful Tonight
15. Layla
16. Cocaine
17. Crossroads (encore)
Ed eccoci (per ora) all’ultima fermata di questo fantastico viaggio. 24 Giugno 2011. Cava de Tirreni, Stadio Lamberti. Pino Daniele & Eric Clapton insieme in concerto. Nel 2010 Clapton invitò Pino (da tempo suo grande ammiratore) al Crossroads Guitar Festival 2010 a Chicago, e per ricambiare Pino lo invita al concerto di Cava organizzato per beneficenza, per aiutare un ospedale per bambini ad acquistare un’apparecchiatura costosa. Per i fans di tutta Italia è una notizia che riempie di gioia, perché dal 2006 non si è avuto più la possibilità di gustare il nostro EC in concerto, nonostante egli facesse date in tutta Europa. Ne viene fuori un bel concerto, con Eric che apre lo show insieme a Pino con “Boogie Boogie Man”, poi lo accompagna in una struggente “Napul’è” e poi rientra nella seconda parte per il suo set da 5 canzoni: Key To The Highway, Hoochie Coochie Man, Crossroads, Wonderful Tonight (Pino canta un verso in italiano) ed un potentissima Cocaine. Gran finale tutti insieme con una bella “Layla” elettrica come mancava da tempo.
Poster del concerto
In “relax” ! (foto copyright Luciano Viti)
Ciao Pino...
Articolo del corrieredellasera.it:
Pino Daniele-Clapton un' alleanza blues
CAVA DE' TIRRENI (Salerno) - Pino Daniele che suona «Cocaine» ed Eric Clapton che ricama «Napule è». «Una cosa che parla da sola», dice Pino nei camerini prima del concerto-evento a due. Più che un duello è un' alleanza di chitarre in nome del blues e di Open, associazione che si occupa dei bimbi malati di cancro all' ospedale Pausilipon di Napoli. «Clapton è il numero uno della chitarra: suonare con lui è come per un pilota guidare con Schumacher», confessa il padrone di casa, che ammette di aver conservato per anni nella custodia del proprio strumento un articolo in cui Clapton lo lodava. Un' amicizia e un rispetto nati sulle sei corde e le dodici battute della musica del diavolo: lo scorso anno Slowhand aveva invitato il collega al Crossroads Festival di Chicago. Ora la restituzione del favore. «È venuto gratis. Altrimenti non ci saremmo riusciti». Perché non Napoli? «Per fortuna! Pensate se fossimo stati oggi a piazza Plebiscito...», e il pensiero va alla munnezza in strada. Soli sul palco, con le rispettive chitarre (Fender azzurra per l' inglese, Suhr bianca per il napoletano), i due aprono con «Boogie Boogie Man» e «Napule è». Quindi, accompagnati dalla band dell' inglese e dalle tastiere di Gianluca Podio, si dividono il palco: Pino in due momenti con i suoi successi («Je so' pazzo», «Quando», «' O Scarrafone», «Io per lei», «Yes I Know My Way») e Clapton con un' infilata di classici. Assieme fanno anche «Per te», «Wonderful Tonight» e, prima di salutare i 15 mila, «Layla». Il blues tornerà nel prossimo disco di Pino. «Certamente. Ma sto lavorando anche a qualcosa di rock e con un' orchestra». Per la prima volta da indipendente, senza una multinazionale del disco alle spalle. «Non vedevo l' ora. Non corro più il pericolo di avere a che fare con uno che lavorava alla Coca-Cola». Articolo del ilfattoquotidiano.it: “Se a me me piace ’o blues è anche, se non soprattutto, perché esiste Slowhand”. Sabato sera allo stadio Simonetta Lamberti di Cava de’ Tirreni (Salerno) si è scritta una pagina di storia della musica italiana. Sono accorsi in sedicimila da ogni parte d’Italia per vedere e ascoltare Pino Daniele con il signore del Blues Mr Eric Clapton. Si sono incontrati un anno fa a Chicago in occasione del Crossroads Guitar Festival, tempio della chitarra blues, dove Pino Daniele è stato invitato ad esibirsi proprio da Eric Clapton, unico artista italiano ad avere questo privilegio. Ieri, come accade raramente, la musica è tornata a bastare a se stessa in un periodo in cui viene confezionata per ogni età, momento e luogo. Il concerto ha raccolto fondi per curare i bambini malati di cancro del centro di Oncologia Pediatrica dell’Ospedale Pausilipon di Napoli: “Non sapete come mi sento privilegiato, guagliò: suono con Eric Clapton e faccio qualcosa di utile alla mia città, di questi tempi così scamazzata”, ha detto ‘il mascalzone latino’. Ad accompagnare i due bluesman, in questa unica tappa italiana, tra assoli e duetti una super band che non ha bisogno di presentazioni: Steve Gadd (batteria), Willie Weeks (basso), Christopher Stainton (piano, Hammond e keyboards), Mel Collins (sassofono) e Gianluca Podio (piano e keyboards). “Mano lenta”, accolto da una standing ovation che ha fatto alzare all’ in piedi un intero stadio, ha aperto il concerto accompagnando Pino in “Boogie boogie man” e “Napule è“, e per un attimo, come in una catarsi collettiva, ci siamo dimenticati i roghi e i cumuli di munnezza che da mesi infettano e invadono le strade di Napoli. La poesia di “Chi ten o mar” (solo voce e chitarra) e di “Quando” si è mescolata alle bluenote di “Wonderful Tonight“, in cui lo scugnizzo napoletano e Slowhand hanno duettato in una inedita versione in inglese e in italiano. Ad infiammare definitivamente i fan, i riff di “Hoochie coochie man” e di “Cocaine” sino ad arrivare al finale con “Yes i know my way” e l’indimenticabile “Layla“. Se ieri Pino Daniele si è regalato il sogno di suonare con il Dio del Blues “a chi nun tene niente, pecchè tene sulo ‘o mare…” ha regalato una serata che non verrà dimenticata facilmente.
Money and cigarettes Tour 1983
02-Mag-1983 Palaeur Roma (Italy)
03-Mag-1983 Palasport Genova (Italy)
Tour 1984
23-Gen-1984 Teatro Tenda Milano (Italy)
24-Gen-1984 Teatro Tenda Milano (Italy)
Behind The Sun Tour 1985
27-Oct-1985 Teatro Tenda Milano (Italy)
28-Ott-1985 Teatro Tenda Milano (Italy)
29-Ott-1985 Palasport Torino (Italy)
31-Ott-1985 Palamaggiò Caserta (Italy)
01-Nov-1985 Palaeur Roma (Italy)
02-Nov-1985 Palasport Genova (Italy)
04-Nov-1985 Teatro Tenda Bologna (Italy)
05-Nov-1985 Palasport Firenze (Italy)
06-Nov-1985 Palasport Padova (Italy)
August Tour 1987
26-Gen-1987 Palatrussardi Milano (Italy)
29-Gen-1987 Palaeur Roma (Italy)
30-Gen-1987 Palasport Firenze (Italy)
Journeyman Tour 1990
26-Feb-1990 Palatrussardi Milano (Italy)
27-Feb-1990 Palatrussardi Milano (Italy)
Tour 1992
06-Lug-1992 Stadio Communale Bologna (Italy)
10-Lug-1992 Stadio Brianteo Monza (Italy)
Nothing But The Blues Tour 1995
30-Apr-1995 Palaeur Roma (Italy)
01-Mag-1995 Filaforum Milano (Italy)
02-Mag-1995 Filaforum Milano (Italy)
Legends Tour 1997
13-Lug-1997 Villa Fidelia Spello, Umbria (Italy)
15-Lug-1997 Red Cliffs Arbatax, Sardegna (Italy)
Pilgrim Tour 1998
23-Ott-1998 Palasport Casalecchio Bologna (Italy)
24-Ott-1998 Filaforum Milano (Italy)
Reptile Tour 2001
28-Feb-2001 Palasport Firenze (Italy)
02-Mar-2001 Filaforum Milano (Italy)
03-Mar-2001 BPA Palas Pesaro (Italy)
World Tour 2006/2007
07-Lug-2006 Piazza Napoleone Lucca (Italy)
08-Lug-2006 Arena Santa Giuliana Perugia, Umbria (Italy)
10-Lug-2006 Arena di Verona Verona (Italy)
Eric Clapton & Pino Daniele
24-Giu-2011 Stadio Lamberti Cava De Tirreni (Italy)